Un Pianeta

(È bellissimo il vostro pianeta, Andrea Bajani. EDT.)

Mi preme rassicurare innanzitutto chiunque abbia smarrito qualcosa o qualcuno. Dismettete i vostri affanni, lasciate andare ogni preoccupazione. La vostra pena è finita: è tutto qui, su questo pianeta dal quale stendo questa mia relazione. Se negli ultimi anni vi siete chiesti che fine abbiano fatto i vostri dirimpettai, la vostra ingenuità, la dolcezza dei vostri coniugi; se vi siete domandati perché ha chiuso il negozio di vini che aveva aperto da poco, se hanno licenziato il cameriere della trattoria dove andate la domenica con i suoceri. E: se vi sembra che un po’ di buonumore se ne sia andato, che la grinta sia andata a finire come i palloni sotto le macchine, che persino dell’inquietudine non sia rimasta traccia. Insomma, se tutte queste perdite vi sembrano intollerabili, se vi aggirate per le vostre città come madri di sabato notte alla ricerca di figli i cui telefonini suonano a vuoto, se tutto questo avviene: sono tutti su questo Pianeta volgarmente chiamato Berlino. Se volete andare a recuperare qualcuno per riportarvelo a casa è sufficiente prenotare un volo con qualche settimana di anticipo. È di questo che ci si rende conto appena si arriva quassù. Basta avere la pazienza di sistemarsi con calma, di cominciare a prendere confidenza con un Pianeta che è lungo e largo più di cinquanta chilometri, che è diviso in quartieri che sono piccole città, in cui il mondo del sottosuolo ha l’odore di cilindri di Carne Marrone, che ha laghi e alberi come il mondo da cui proviene: basta avere la pazienza di attendere e troverete tutto quello che avete smarrito. Tra cui, il passato. Ai ragazzi terrestri viene somministrato a scuola in dosi generose: lo trovano spalmato sopra pagine in caratteri a stampa, e lo devono rendere vivo per i professori che gliene chiedono conto.

Berlino, sinfonia di una grande città

 

 

Berlino – Sinfonia di una grande città (Berlin – Die Sinfonie der Groβstadt) è un film documentario sperimentale tedesco girato a Berlino da Walter Ruttmann nel settembre del 1927.

Il film comincia con viaggio ferroviario: un espresso trainato da una locomotiva a vapore si avvicina alla grande città attraversando prati, boschi e centri abitati. Il treno arriva alla stazione di Berlin Anhalter Bahnhof, vicino al centro. Dopo una panoramica sui tetti di Berlino, vengono mostrate le strade della città, continuamente intervallate dall’immagine della torre dell’orologio del municipio di Berlino. Lentamente, con le prime luci dell’alba, le strade inizialmente deserte si riempiono con le persone che vanno a lavorare. Vengono mostrati diversi luoghi di lavoro, intanto il ritmo della città e di pari passo quello del film comincia ad aumentare, così come l’alternarsi delle immagini tra strade, fabbriche ed uffici. Di colpo la frenesia si arresta allo scoccare del mezzogiorno, sempre indicato dall’orologio del municipio. Ma dopo la pausa pranzo il ritmo ricomincia ad incalzare e soltanto a sera torneranno un po’ di relax e di tranquillità: Ruttmann mostra anche attività di tempo libero in acqua e nel parco e, di sera, nei locali della città. Il film termina con immagini di fuochi d’artificio e con il cielo illuminato dal fascio di luce emesso dalla torre della Radio di Berlino, appena terminata.

Il film documentario descrive una giornata nella grande città di Berlino, che proprio negli anni Venti stava vivendo un grande boom industriale, e permette di dare uno sguardo alle abitudini di vita e di lavoro di quei tempi.

L’idea di Ruttmann era quella di rappresentare la metropoli berlinese come un organismo vivente. Ancora, come suggerisce il titolo stesso, il regista vedeva un’analogia tra la vita della città, dal lento risveglio della città alla frenesia del giorno fino al progressivo spegnimento serale, e l’andamento di una sinfonia, cosa che volle poi mettere in evidenza nella fase di montaggio. Cosa inusuale per l’epoca, Ruttmann inserì numerosi tagli corti per rendere plasticamente l’idea della vitalità e della frenesia della città. Tra i primi film “sinfonici”, Berlino – Sinfonia di una grande città sfruttò le opportunità tecnologiche sviluppate alla fine degli anni Venti per tagliare il film in tante piccole e precise parti, per poi re-incollarle.

Il film fu licenziato dalla censura nel giugno del 1927 con una lunghezza di 1.466 metri e fu trasmesso per la prima volta il 23 settembre 1927 a Berlino.