Lo scopo di questo passo è quello di ostentare potere e disciplina di massima precisione, tanto che viene usato di solito in stati dal regime totalitario. E qui, probabilmente, prende forma la provocazione di Jodorowsky perchè è un libro che non potrebbe circolare e neppure esistere in un regime. Suggestione e surrealismo muovono questi ‘racconti, favole e apologhi’ che lasciano sorpresi e sbalorditi e fanno sentire il bisogno di sconfinare, uscire dal normale quotidiano ed espandersi nell’inconscio, sia esso nobile o meschino. Scoprire quello che in fondo già sappiamo ma non vogliamo ammettere. Il passo dell’oca di Jodorowsky, a differenza di quello militareggiante, scorre veloce, intuitivo, indisciplinato e per nulla oppressivo. Un proclama indignato e irriverente contro idee e strascichi di totalitarismo attuali e passati. Spazio dunque a una fantasia scostumata e all’esoterismo a lui tanto caro, mantenendo un occhio ben aperto e vigile sulla situazione politica e sociale del secolo scorso e di quello che stiamo vivendo (sopravvivendo). La bellezza del libro sta nella sua classe, dalla prima all’ultima pagina e rende difficile e ingiusto premiare un racconto a scapito di altri, quindi scelgo un’istantanea breve che lo può rappresentare:
Epistemologia. Tutto triste, il camaleonte si rese conto che, per conoscere il suo vero colore, doveva posarsi sul vuoto.
Buona lettura,
F.